Uomini, siate al nostro fianco: la lettera di Paola di Nicola Samanta Santoro, Marzo 13, 2024Maggio 13, 2024 Giurista penale e autrice di diversi libri contro gli stereotipi di genere nelle aule di tribunale, Paola di Nicola ha scritto una lettera, nel suo libro ‘La mia parola contro la sua’, in cui si rivolge agli uomini. Questa è solo la prima parte di una lunga lettera in cui si chiede agli uomini di diventare alleati attivi – e non complici passivi – contro tutti i pregiudizi, comportamenti e violenze di genere. “Cari uomini, c’è bisogno di voi, uno per uno, per vincere questa difficile battaglia per un mondo profumato di libertà e dignità.” Vi chiedo di diventare coraggiosi alleati. Sappiamo di poter contare su di voi, vi abbiamo spesso trovato a sostenerci e continuerete a farlo, ma abbiamo bisogno di molto di più, altrimenti ci vorrà troppo tempo e nessuno di noi può aspettare. Vi chiedo di non restare dietro le nostre spalle, per difenderci solo quando lo ritenete necessario o quando ve lo chiediamo, ma di mettervi accanto a noi, arrotolare le maniche della camicia fino al gomito e combattere in ogni minuto, in ogni luogo, in ogni contesto, con ogni persona che provi a umiliarci. Vi chiedo di rompere il muro di omertà che perpetua la violenza e che non è affatto una simpatica solidarietà tra uomini, ma è la vigliaccheria di chi ha potere, sa ciò che accade e non parla per proprio interesse, per non rompere le regole e gli assetti comodi. Vi chiedo di arrabbiarvi per primi e prendere la parola quando a tavola o al bar sentite il solito modo di raccontare le donne: voi sapete qual è, non devo spiegarvelo. Sono i vostri discorsi da spogliatoio. E se non vi riesce, vi insegno un trucco: pensate sempre che in quel momento stiano parlando così di vostra madre o vostra figlia. Vi chiedo di alzare la voce quando in riunione il vostro capo o un dipendente fa battute volgari su una vostra collega o non dimostra di apprezzarla per la sua competenza o la sua intelligenza. Vi chiedo di educare i vostri figli e le vostre figlie, dando loro un esempio reale e non il frutto di bei discorsi, nella consapevolezza che non esistono ruoli imposti per natura o dalla società, e che a tavola non c’è chi serve e chi è servito. Vi chiedo di spiegare ai vostri amici di non propinarci complimenti non richiesti e di azzittire chi si azzarda a provarci in vostra presenza, facendogli capire che non è detto che ci facciano piacere. Vi chiedo di fare in modo che la vostra compagna non rinunci al suo progetto di lavoro e al suo trasferimento solo per paura dei cambiamenti o per privilegiare i vostri obiettivi, come potrebbe aver fatto vostro padre con vostra madre. Armatevi di fantasia per trovare nuove soluzioni e sappiate che ci sono. Vi chiedo di insegnare ai vostri figli maschi a piangere, a guardare dentro di sé, ad accettare la fragilità e i limiti. A spiegare il gioco della seduzione che non consiste nel consumare l’altra persona come una birra, ma nel conoscere e rispettare i suoi desideri, come voi stessi mi avete insegnato. Esplorare i desideri dell’altro rispettandolo e fermarsi davanti al suo disagio: perché alle donne non piace la violenza, è una menzogna perpetrata dagli uomini per gli uomini. Vi chiedo di insegnare alle vostre figlie femmine a capire, da dentro, ciò che vogliono e ciò che non vogliono, rendendole libere di esprimerlo in ogni momento, facendo loro sentire quanto valgono ai vostri occhi, sempre e comunque. Vi chiedo di godervi fino in fondo la paternità, senza mai pensare, neanche per un attimo, che sia nemica della maternità. Qualche congedo di lavoro in più per stare con i vostri figli, anche rinunciando a una promozione immediata, potrebbe cambiare il mondo. Scarica ora Violance, l’app antiviolenza e anti-stalking Scarica l’app cliccando sul seguente link: LINK Libri femminismoPaola di Nicolapregiudiziviolenza di genere